Le morti per incidente stradale nel Veneto nell’anno 2015.
Le morti per incidente stradale nel Veneto nell’anno 2015.
Nel novembre 2016 l’Istat ha pubblicato i numeri relativi alla mortalità da incidente stradale in Italia, suddividendo i dati per ogni regione.
I dati si fondano sugli incidenti occorsi nell’anno 2015.
Il confronto con gli anni precedenti.
Per quanto riguarda la regione Veneto, si apprende che rispetto agli anni precedenti c’è stata una riduzione del numero di incidenti mortali.
In termini assoluti, il numero di decessi sulle strade del Veneto complessivamente è pari a 315, in leggero calo rispetto all’anno 2014, che vedeva 325 casi di morte da incidente stradale.
La tendenza è confortante se raffrontata con i numeri dell’anno 2001, in cui si erano avuti 693 morti sulle strade Veneto, con un numero di incidenti pari a 21.790.
L’istituto non chiarisce le cause che hanno portato al progressivo miglioramento della situazione.
Il trend potrebbe essere determinato da vari fattori, magari concorrenti, tra cui qualcuno potrebbe ipotizzare una maggiore sicurezza passiva (o attiva) dei veicoli, un aumentato senso di responsabilità degli automobilisti, i migliori controlli svolti dalle forze dell’ordine (attraverso tutor e altri strumenti tecnologici, alcoltest), inserimento di rotonde stradali.
Mortalità in calo per gli incidenti stradaliLe province più pericolose.
Le province più pericolose e a rischio di incidenti mortali sono Belluno e Rovigo, che hanno un indice di mortalità rispettivamente di 3,4 e 3 punti.
La provincia più virtuosa del 2015 è stata a Verona, con un indice di mortalità pari a 1,9, ma anche Padova e Vicenza non si discostano molto, giungendo a un indice pari a 2.
L’età delle persone decedute.
Per quanto riguarda le classi di età delle persone decedute, si rileva che nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno più di 65 anni.
Poi segue la classe degli adulti da 30 a 44 anni e al terzo posto coloro che hanno dai 45 ai 54 anni.
Pare quindi da sfatare il luogo comune per cui i decessi riguarderebbero per lo più i giovanissimi attorno ai vent’anni.
I tipi di strada più pericolosa.
Per quanto riguarda le strade con maggior numero di incidenti, al primo posto si trovano le strade urbane, che però non sono le più pericolose come numero di morti.
Infatti in questo ambito il primato (negativo) spetta alle strade extraurbane, tra cui statali, regionali, provinciali e comunali, che sono quelle che provocano il maggior numero di decessi.
Contrariamente ai luoghi comuni, all’ultimo posto si trovano le autostrade e i raccordi, che attestano sia il minor numero di incidenti sia il minor numero di morti.
Se ne ricava che le strade più veloci non risultano essere anche le più insidiose per gli utenti.
Il tratto di strada più pericoloso.
L’Istat ha avuto modo di valutare il numero di incidenti per ambito stradale, ciò che comunemente chiamiamo “tratto di strada”.
Sia sulle strade urbane, sia su quelle extraurbane, la tipologia più pericolosa è stata quella del rettilineo, con una incidenza più che doppia rispetto alle intersezioni e alle curve.
Probabilmente il dato si spiega con la maggiore velocità dei veicoli nei tratti rettilinei rispetto alle curve e alle intersezioni.
I mesi dell’anno più pericolosi.
L’Istituto ha analizzato anche l’incidenza dei sinistri stradali rispetto al mese di accadimento.
Risulta che i mesi con maggior numero di incidenti siano giugno, luglio e ottobre, mentre con riferimento al numero di morti i valori più elevati si riscontrano in aprile e in settembre.
I giorni più pericolosi.
Il giorno della settimana con maggior numero di incidenti risulta essere il venerdì, mentre quello con maggior numero di morti risulta essere la domenica.
Le ore del giorno più pericolose.
L’orario del giorno in cui si verificano maggiori decessi è alle 6:00 del mattino, mentre quello più basso è alle 9:00 del mattino.
Le condotte di guida più pericolose.
Dal punto di vista della natura dell’impatto, l’indice di mortalità più elevato si riscontra nella fuoriuscita del veicolo dalla sede stradale, mentre al secondo posto si trova lo scontro frontale.
Segue a poca distanza l’investimento a danno dei pedoni.
Le cause più probabili delle morti per incidente stradale.
Le statistiche hanno indagato anche le cause accertate o presunte degli incidenti a seconda dell’ambito stradale.
Sia sulle strade extraurbane, sia su quelle urbane, la maggiore percentuale è attribuita a cause imputabili al comportamento scorretto del conducente e del pedone nella circolazione.
Al secondo posto si trova la guida distratta o con andamento indeciso (purtroppo l’Istat non precisa se ciò possa derivare dall’uso del cellulare, del navigatore o di altro strumento tecnologico).
Al terzo posto si trova il mancato rispetto della precedenza.
Al quarto posto la violazione della distanza di sicurezza.
Inaspettatamente, il procedere con velocità troppo elevata è al quinto posto della classifica.
Stitistiche Istat sugli incidenti stradaliIl confronto tra conducente e trasportato.
La categoria di utente più esposta al rischio morte è quella del conducente, mentre quella della persona trasportata è molto meno esposta.
Il confronto tra maschi e femmine.
Nel confronto tra maschi e femmine il numero più elevato di morti per incidente stradale si ha tra i primi, con un’incidenza quattro volte maggiore.
Qui il fatto notorio trova il pieno conforto dei dati scientifici.
I dati riportati sono stati pubblicati sul sito dell’Istat al seguente indirizzo
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