Il danno da morte per incidente stradale rientra nella categoria del danno alla persona, precisamente nel capitolo delle lesioni, rappresentandone un’espressione di massima gravità.
Il danno alla persona consiste nelle lesioni fisiche subite a causa dell’evento sinistroso.
Le lesioni comportano un periodo di inabilità (chiamata comunemente “malattia”), che può essere totale (o assoluta) o parziale, a seconda delle conseguenze sull’idoneità del soggetto a svolgere le attività di vita ordinarie.
Le lesioni fisiche vengono inquadrate nel concetto di danno biologico, rappresentato dalla menomazione fisica che l’infortunato subisce quale conseguenza dell’incidente.
E’ bene chiarire che le lesioni alla persona sono un concetto diverso dal danno al suo patrimonio, anche quando esse abbiano ripercussioni sulla capacità di produrre un reddito. Si distinguono pertanto dalla capacità professionale specifica, che è l’attitudine ad essere produttivo svolgendo mansioni di lavoratore (autonomo o subordinato). Quel che viene risarcito come danno biologico invece è l’attitudine della persona a svolgere le attività umane nella loro totalità, come persona e non come lavoratore. Quindi la sofferenza che una persona patisce incide in sé, per il fatto di essere vitale, non per il fatto di essere utile o produttivo.
Al fine della corretta quantificazione del danno alla persona, è necessaria una valutazione da parte di un medico legale specializzato in medicina legale delle assicurazioni.
Soltanto la perizia redatta dal medesimo viene tenuta in considerazione dalla compagnia assicuratrice per la liquidazione dei danni.
Quando dall’incidente derivi la morte della persona, si deve indagare se tale evento sia avvenuto immediatamente ovvero dopo un lasso di tempo.
Infatti la liquidazione dei danni assume rilievi differenti nelle due ipotesi: nella prima non ci sarà alcun periodo di inabilità, nel secondo invece si.
Anche la misura del danno morale sarà diversa, in quanto la sofferenza patita da chi è consapevole dell’avvicinarsi della morte è molto superiore rispetto a chi abbia percepito la propria fine in un solo istante.
E’ questo il motivo per cui il dibattito sulla trasmissibilità agli eredi del defunto che sia stato danneggiato da un sinistro stradale è sempre aperto, con alterne decisioni dei giudici di legittimità.
Come scegliere un avvocato per questa materia.
Gli utenti al fine di poter scegliere un avvocato cui affidare l’incarico di assisterli, si domandano se il professionista ha sufficiente esperienza nella materia di loro interesse, quindi se è preparato, competente, esperto o addirittura specializzato.
Allo scopo, di solito si affidano al passa parola, all’esperienza già vissuta da amici, parenti o conoscenti.
Questo metodo però non garantisce affatto il potenziale cliente, perché il caso già risolto non è conosciuto in tutti i suoi dettagli, in quanto di solito viene riferito per sommi capi, senza valorizzare gli elementi che possono essere apprezzati solo da un giurista e che hanno condotto a vincere la causa.
Come fare dunque ?
Internet oggi rappresenta uno strumento molto potente e preciso per poter valutare, almeno a grandi linee, se un avvocato può meritare la fiducia del suo cliente in quanto competente, esperto o specializzato per un determinato tipo di controversie.
Il consiglio è di approfondire il livello di conoscenza espresso dall’avvocato nel proprio sito, epurando le varie espressioni autoelogiative e quelle generiche.
Un saggio della preparazione del professionista risulterà dalla lettura degli articoli che ha redatto sul sito, dal grado di approfondimento della tematica, dal numero degli articoli o delle pagine.
Lo studio legale dell’avvocato Baraldo ha accettato la sfida di essere sottoposto al vaglio del proprio pubblico e per tale motivo offre la seguente rassegna di articoli (ricordando però che si dovrebbe dapprima leggere la sezione “pagine” del menù, per partire da una visione generale, mentre gli articoli sono più specialistici).
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